Verso il no all'accorpamento tra polizia provinciale e municipale

POLIZIA_PROVINCIALEInsieme ai colleghi Consiglieri regionali PD Marcella Zappaterra e Gianni Bessi avevo rivolto un’interrogazione alla Giunta per conoscere quali azioni potesse promuovere la Regione Emilia-Romagna per evitare l’accorpamento della polizia provinciale con la polizia municipale, così come originariamente previsto dalla riforma delle Province.
Questa soluzione, ne siamo convinti, non terrebbe conto delle specifiche caratteristiche della polizia provinciale, così come delle importanti funzioni che essa ha volto sino ad oggi in materia di controllo dell’ambiente. La Regione Emilia-Romagna, apprendiamo dalla risposta alla nostra interrogazione, condivide con noi che lo smembramento della polizia provinciale non sarebbe assolutamente opportuno per garantire le funzioni di tutela e vigilanza ambientale proprie del Corpo.
La risposta inoltrataci dall’Assessore regionale Emma Petitti richiama il percorso di confronto fra Stato e Regioni sul riordino delle funzioni provinciali e sulla riforma della pubblica amministrazione e ricorda come la soluzione “d’urgenza” per la polizia provinciale, che inizialmente prevedeva il transito del personale appartenente ai Corpi e ai servizi di polizia provinciale nei ruoli degli enti locali per lo svolgimento delle funzioni di polizia municipale, sia stata modificata in sede di conversione in legge del decreto. La normativa ora conferma il transito nei ruoli degli enti locali del personale appartenente ai Corpi ed ai servizi di polizia provinciale, ma subordina questa operazione ad alcuni presupposti. Il primo è costituito dall’obbligo per gli enti di area vasta e le città metropolitane di individuare il personale di polizia provinciale necessario per l’esercizio delle loro funzioni fondamentali. Il secondo, strettamente connesso al primo, è costituito dalle leggi regionali di riordino, che devono provvedere al riordino delle funzioni di polizia amministrativa locale. Solo per il personale non individuato o non riallocato si apre la strada del trasferimento ai Comuni.
Possiamo ben sperare sia per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, sia per la salvaguardia delle funzioni di tutela dell’ambiente proprie della polizia provinciale. Probabilmente si realizzerà l’ipotesi di mantenere sugli enti di area vasta il personale, in questo modo non si avrà una dispersione delle competenze professionali e le funzioni per la vigilanza ambientale, faunistico-venatoria e di controllo sulla viabilità non saranno frammentate.