Le fusioni dei Comuni sono processi naturali che avvicinano comunità simili

Martedì (26 giugno) in Commissione Bilancio in Regione Emilia-Romagna abbiamo affrontato il tema delle fusioni dei Comuni.
Insieme a Paolo Calvano ho incontrato gli amministratori di Berra, Ro, Formignana e Tresigallo.

I processi di fusione riguardano i Comuni di Berra e Ro, di cui mi sto occupando in prima persona, e Formignana e Tresigallo, di cui si è fatto carico Paolo Calvano.

Comuni limitrofi con attività produttive e popolazioni simili. Se Formignana e Tresigallo erano già un comune unico in passato, Ro e Berra rappresentano un punto strategico che collega la città di Ferrara al Parco del Delta. Non si tratta di fusioni a freddo decise politicamente a tavolino ma di processi naturali che avvicinano le comunità e le rendono più competitive proprio perchè unite.

L’incontro in Commissione con gli amministratori dei Comuni interessati è stato utile a fare il punto sui questi processi che possiamo definire quasi fisiologici. Si tratta di comunità che già dal 2009 condividono i servizi in forma unificata all’interno dell’Unione Terre e Fiumi. Territori simili che condividono le medesime esigenze della popolazione e delle attività produttive caratteristiche.

Non si tratta di fusioni a freddo decise politicamente a tavolino ma di processi naturali che avvicinano le comunità e le rendono più competitive proprio perchè unite

Nella seduta di luglio del Consiglio Regionale si procederà al passo successivo di questi processi: verranno discussi i progetti di legge. L’ultima parola però spetterà ai cittadini, chiamati ad esprimersi con lo strumento de referendum, con tutta probabilità il 7 ottobre.

Le fusioni, qualora vadano a buon fine e ricevano parere favorevole dai cittadini dei centri interessati, avranno tra le positive conseguenze l’afflusso di risorse economiche. I nuovi comuni riceveranno rispettivamente, nell’arco di 10 anni, circa 12 milioni di euro per Formignana-Tresigallo e circa 15 milioni di euro per Berra-Ro.

Non si tratta però solamente di ricevere risorse ma di creare le condizioni per uno sviluppo sistemico di questi territori, le cui piccole municipalità faticano sempre di più a garantire servizi singolarmente. La volontà degli amministratori è quella di dare risposte concrete alla cittadinanza, garantendo i servizi esistenti ed investendo per migliorarli, senza perdere però i tratti distintivi dei territori.