All'Ausl Ferrara oltre 37 milioni per la non autosufficienza

disabilitaNel pomeriggio di oggi, martedì 24 novembre 2015, la IV Commissione dell’Assemblea Legislativa regionale ha espresso parere positivo (favorevoli PD e SEL, astenuti tutti i gruppi di opposizione) sulla delibera della Giunta regionale dedicata al “Fondo regionale per la non autosufficienza – programma anno 2015”.
La delibera definisce gli obiettivi cui sono chiamate le direzioni delle Aziende sanitarie locali nella gestione delle risorse per i servizi per la non autosufficienza. Tra questi l’integrazione sociosanitaria a livello aziendale garantendo la messa a regime entro fine anno di adeguati processi sia rispetto agli ambiti distrettuali che alle funzioni dipartimentali; il monitoraggio tempestivo sull’utilizzo dei fondi per la non autosufficienza regionale e nazionale per i servizi sociosanitari accreditati da garantire attraverso un sistema di remunerazione omogeneo nei contratti di servizio; il monitoraggio delle modalità di fornitura delle attività sanitarie ai servizi sociosanitari accreditati e infine l’attuazione del programma “gravissime disabilità acquisite”.
La Regione Emilia-Romagna rispetto al 2014 mantiene il proprio impegno finanziando il fondo regionale con 430 milioni 600 mila euro. In più quest’anno il Governo Renzi ha avuto la sensibilità di incrementare il Fondo nazionale per la non autosufficienza di 4 milioni 300 mila euro; in passato, vale la pena ricordarlo, quel fondo era stato azzerato per diversi anni e in quelle occasioni la Regione Emilia-Romagna aveva sempre garantito la copertura delle risorse mancanti investendo risorse proprie per evitare l’impoverimento dei servizi sui territori. Certo 4 milioni in più non fanno miracoli visto che comunque i bisogni aumentano, ma restano un segnale importante.
Venendo alle ricadute per il territorio, secondo diversi parametri che tengono in considerazione la popolazione residente, la quota di over 75 ed altri fattori specifici, all’Azienda USL di Ferrara spettano 37.402.282 euro che andranno ripartiti tra i distretti territoriali a seconda degli indirizzi della stessa Azienda.