Riduzione delle liste d'attesa: un piano ambizioso per l'Emilia-Romagna

liste attesaUna delle priorità dichiarate della nostra Regione, in tema di salute, è quella della riduzione delle liste d’attesa. Quello che è chiaro è che, a fronte di una sanità che è tra le migliori in Europa, diminuendo i tempi di attesa, aumentando orari e giorni disponibili per le visite, creando anche nuovi posti di lavoro si può davvero fare meglio. Il Piano della Regione prevede azioni programmate già da settembre (dopo che l’assessorato è stato impegnato nella rilevazione dettagliata dei tempi d’attesa per le singole prestazioni nei diversi distretti regionali).

L’obiettivo preciso e dichiarato apertamente dal Presidente Stefano Bonaccini e dall’Assessore Sergio Venturi, è quello di garantire, per la fine dell’anno, almeno il 90% delle prestazioni entro 30 giorni dalla richiesta nel caso delle prime visite, entro 60 giorni per le prestazioni strumentali. Per evitare esami inutili, sarà rafforzata la collaborazione tra medici di medicina generale e specialisti; entro il 30 settembre verrà adottato un software specifico per il controllo in tempo reale delle liste. Entro il 30 ottobre 2015 saranno coinvolti più medici e infermieri, fino alla fine del 2016, attraverso risorse (10 milioni di euro) dedicate.


Ne abbiamo parlato in maniera approfondita in IV Commissione (Politiche per la salute e politiche sociali), con la direttrice generale dell’assessorato regionale alla Sanità, Kyriakoula Petropulacos, che ha illustrato il Piano in modo dettagliato.
Partiamo dai risultati già raggiunti: in 12 mesi, da luglio 2014 a luglio 2015, le prestazioni con un indice di performance inferiore al 60% sono passate dal 36 al 12% del totale, mentre quelle con indici superiori al 90% sono aumentate dal 43 al 73%.
Le prime tre azioni in programma per il governo dell’accesso alle prestazioni, con scadenze che vanno dall’1 settembre fino al 31 dicembre 2015, sono la nomina in ogni azienda sanitaria del Responsabile unitario dell’accesso alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, l’utilizzo di uno strumento informatico di evidenza dell’offerta e delle attese in tempo reale e di uno per la valutazione settimanale delle performance e un sistema incentivante per le Direzioni strategiche e per i responsabili delle aree professionali coinvolte che dovrà tenere conto prioritariamente dei risultati ottenuti sulla riduzione dei tempi di attesa.
Attenzione particolare sarà dedicata al tema della appropriatezza, a partire dall’erogabilità sulle prescrizioni di Rm e Tac osteoarticolari. Via libera poi al coinvolgimento dei professionisti di almeno due specialità in ogni ambito provinciale in meccanismi di afferenza simil-dipartimentale e allo sviluppo e al consolidamento dei percorsi dedicati ai pazienti affetti da patologia cronica.
Per quanto riguarda i sistemi di prenotazione, l’obiettivo principale della Regione è quello di facilitare l’accesso al cittadino, utilizzando tutti i canali prenotativi previsti: da qui alla fine dell’anno sono quindi in programma l’attivazione di un numero verde aziendale per le prenotazioni telefoniche, un programma di formazione per operatori di call center e la prenotabilità tramite CupWeb almeno di tutte le prestazioni oggetto di monitoraggio per i tempi di attesa.
Un altro fronte di intervento saranno i sistemi per ridurre le mancate presentazioni, non solo per garantire che gli utenti ricordino gli appuntamenti già fissati tramite i meccanismi di promemoria, oltre che di recall per le prestazioni più critiche o a maggior consumo di risorse, ma anche per creare le condizioni perché sia loro possibile disdire le prenotazioni già effettuate e che da tali disdette si originino effettivi posti liberi da utilizzare per altri utenti.
La direttrice generale ha annunciato anche grande impegno per il miglioramento della capacità produttiva, attraverso la semplificazione delle codifiche nelle agende di primo accesso, la presa in carico della struttura delle prestazioni inserite nelle agende di II livello, l’incremento delle prestazioni di primo accesso offerte dai sistemi Cup nelle strutture pubbliche e accesso diretto ai punti prelievo, l’utilizzo finalizzato al recupero delle liste di attesa della quota derivante dalla applicazione del 5% prevista dal decreto Balduzzi, stimabile a livello regionale in 5 milioni di euro, la garanzia dell’apertura degli ambulatori istituzionali per le prestazioni critiche nelle intere giornate dal lunedì al venerdì e l’attivazione per le prestazioni critiche delle aperture al sabato e alla domenica e l’attivazione di prestazioni di libera professione a committenza aziendale a tariffa calmierata pari al ticket.
Novità in arrivo anche per quanto riguarda l’attività libero-professionale intramoenia, con l’obbligo di coerenza fra volumi erogati in regime istituzionale e liste di attesa e svolgimento dell’attività intramoenia e ulteriori 5 milioni di euro, cifra pari al 35% degli importi dedicati al riconoscimento di attività aggiuntiva, per il reclutamento di professionisti nelle aree di maggiore criticità.
Sull’utilizzo delle piattaforme informatiche, i programmi regionali prevedono entro la fine dell’anno la dematerializzazione del 90% delle prescrizioni, la messa a regime della scheda sanitaria individuale di tutti i medici di medicina generale sperimentatori, l’attivazione dei servizi di refertazione digitale sul totale delle strutture che eseguono prestazioni di diagnostica per immagini con invio alla rete Sole di ogni relativo referto digitale e infine l’utilizzo della refertazione in remoto, “nei casi che permettono un reale miglioramento della qualità assistenziale.
In programma anche accordi regionali con il privato accreditato per la riconversione di parte del budget per i ricoveri ospedalieri in attività specialistica finalizzata al miglioramento dei tempi di attesa ed in materia di recupero della mobilità passiva per risonanza magnetica e accordi inter-regionali sulla mobilità sanitaria con le Regioni confinanti, per garantire condizioni di reciprocità nella erogazione dei servizi alla persona.
Sarà poi creato un Osservatorio regionale per i tempi di attesa, con lo scopo di monitorare nelle diverse Aziende sanitarie le azioni inerenti il contenimento dei tempi di attesa, i volumi di attività erogati nei regimi istituzionali e in libera professione intramoenia. A comporlo saranno un direttore sanitario per ciascuna Area vasta, un responsabile unitario dell’accesso per ciascun Ambito territoriale, i responsabili del servizio Assistenza territoriale e del servizio Assistenza ospedaliera della Direzione generale Sanità e collaboratori regionali dei Servizi che hanno competenze in materia di accesso alle prestazioni sanitarie. L’Osservatorio elaborerà due relazioni annuali sui risultati ottenuti.