Pesca in acque interne, il nuovo regolamento tutela le specie autoctone

Più attenzione al benessere dei pesci, tutela dell’ecosistema acquatico e della fauna ittica con particolare attenzione alle specie autoctone in diminuzione. Questi i principali elementi di novità introdotti nel regolamento di attuazione della legge regionale sulla pesca nelle acque interne e l’acquacoltura, approvate dalla Giunta regionale nei primi giorni di febbraio

 
Il testo non veniva revisionato e aggiornato da circa vent’anni. Questo intervento, che interessa circa 40mila appassionati in Emilia Romagna, introduce modifiche significative in particolare rispetto ai limiti quantitativi giornalieri e stagionali di prelievo per molte specie rare (tinca, vairone, lasca, barbo, ecc), fissando per la prima volta una taglia minima di detenzione.
Le novità apportate al regolamento introducono divieti di cattura in determinati periodi dell’anno per alcune specie (alborella, cavedano, lasca). Nel nuovo testo si può trovare una precisa descrizione delle esche, delle attrezzature e delle modalità di pesca consentite.
Sul fronte della formazione dei giovani appassionati, il regolamento apre alla possibilità di organizzare corsi di formazione per minori di 18 anni. Uno strumento utile per introdurre le giovani generazioni al mondo della pesca senza trascurare valori fondamentali come il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia del patrimonio ittico.
Il nuovo testo non introduce nuovi vincoli o divieti per le aree Rete Natura 2000, principale strumento della politica dell’Unione Europea per la conservazione della biodiversità, facendo riferimento sia alle norme comunitarie che a quelle nazionali per regolamentare la conservazione e la salvaguardia del patrimonio di biodiversità della fauna ittica.