L'agricoltura in Emilia-Romagna è sempre più 'bio'

Sono più che raddoppiate le superfici destinate a coltivazioni biologiche in Emilia-Romagna. Merito della volontà degli agricoltori ma anche del ruolo svolto dall’amministrazione regionale, capace di sbloccare fondi e finanziamenti per milioni di euro e garantire sostegno economico a questo comparto di attività produttive

 
 
Dal 2014 sono 150.600 gli ettari delle superfici iscritte all’albo dei produttori biologici. Un incremento che si aggira intorno al 70%, a testimonianza di una tendenza diffusa in tutta l’Emilia-Romagna. Se ci si concentra sulle sole aziende bio che aderiscono al Programma per lo sviluppo rurale regionale (Psr), le superfici sono praticamente raddoppiate, arrivando a 130mila ettari.
La Regione ha recentemente messo a disposizione del comparto agricolo, 47 milioni di euro di fondi, 27,3 dei quali sono destinati esclusivamente a sostenere l’agricoltura biologica. Ottimi risultati raggiunti grazie anche ai due bandi “Pagamenti agro-climatico-ambientali” e “Agricoltura biologica” del Piano per lo sviluppo rurale regionale, rivolti alle imprese agricole della regione che si sono chiusi in questi giorni.
Due misure che avevano come obiettivo la riduzione delle emissioni di Co2 e dell’impatto delle pratiche agricole su ambiente, acqua e suolo, nel rispetto della biodiversità. Le domande arrivate agli uffici competenti sono state 3.253, una risposta positiva da parte delle aziende agricole, a fronte della quale la Giunta regionale ha espresso l’impegno di recuperare le risorse necessarie a soddisfare tutte le domande mettendo in campo un confronto con tutto il partenariato del Programma di sviluppo rurale.