La vicenda Mercatone Uno – maggio/giugno 2019

l fallimento della Shernon Holding, società proprietaria della Mercatone Uno ha lasciato tutti senza parole: per i modi e i tempi in cui si è consumato. Dall’oggi al domani tutto è parso incerto: 55 punti vendita e 1800 dipendenti in tutta Italia il cui futuro è diventato di colpo tremendamente poco chiaro.

Lo scorso 30 maggio si sarebbe dovuta tenere a Roma una riunione in cui studiare insieme ai sindacati un piano di salvataggio e rilancio che tutelasse per prima cosa i diritti dei lavoratori e la salvaguardia dei livelli occupazionali.

Dopo mesi passati a fare annunci e riciclare slogan il Governo non ha fatto nulla per arginare questa crisi.

Il tavolo tecnico tra la Regione Emilia-Romagna e il Ministero dello Sviluppo Economico ha fatto emergere il fatto che l’istanza al Tribunale di Bologna per riavviare l’amministrazione straordinaria per Mercatone Uno non era ancora stata presentata. L’istanza è stata presentata il 10 giugno, dando così via libera all’amministrazione straordinaria che potrà riprendere in carico i punti vendita rimasti chiusi dopo il fallimento della holding e iniziare ad erogare gli ammortizzatori sociali ai dipendenti rimasti senza lavoro.

In precedenza l’assessore Palma Costi ha ricevuto le organizzazioni sindacali, la Città Metropolitana di Bologna e gli amministratori dei Comuni dell’Emilia-Romagna dove hanno sede le attività della Mercatone Uno per condividere gli obiettivi prioritari:

salvaguardare i lavoratori
mettere in campo tutte le azioni possibili per assicurare gli ammortizzatori sociali
garantire la rapida riapertura dei punti vendita a tutela dei clienti

Il 6 giugno dopo un sit-in davanti alla Prefettura di Ferrara e la presentazione di una risoluzione che ho sottoscritto con gli altri consiglieri regionali di maggioranza, un’incontro tra l’assessore Palma Costi , le associazioni sindacali e dei consumatori ha dato questi esiti:

  • la Regione Emilia-Romagna si è attivata per chiedere all’INPS l’impegno a pagare i TFR dei dipendenti maturato prima del passaggio alla gestione della Shernon Holding
  • le banche hanno ricevuto la richiesta della Regione e dei Comuni di sospendere temporaneamente i muti e i prestiti, accolta per ora da Intesa San Paolo
  • la Regione Emilia-Romagna sosterrà la richiesta delle associazioni di consumatori di essere coinvolte dal Ministero dello Sviluppo Economico nel confronto per trovare una soluzione alla vicenda

Giovedì 13 giugno 2019 il direttore dell’INPS di Ferrara, Massimo Formichella ha incontrato i sindaci Alan Fabbri (Ferrara), Gianni Michele Padovani (Mesola), Fabio Tosi (Fiscaglia), Alice Sabina Zanardi (Codigoro) e un delegato del sindaco di Comacchio per chiarire e rassicurare le istituzioni sulla situazione dei dipendenti dell’azienda di Ferrara. In particolare sulle modalità e i tempi di attivazione del fondo di garanzia del Tfr e della cassa integrazione dopo la chiusura del punto vendita.

Dalla sede INPS di Ferrara hanno fatto sapere  di essere pronti a dare seguito all’erogazione delle prestazioni idonee a seguito delle decisioni che verranno eventualmente adottate a livello ministeriale, garantendone gli adempimenti nei tempi più rapidi possibili, sempre nell’ambito delle normative vigenti.