Emergenza Covid-19, il punto in Assemblea Legislativa

In via telematica, il 27 marzo si è riunita l’Assemblea Legislativa regionale, a cinque settimane dal primo caso accertato di contagio da coronavirus in Italia. Il Presidente Stefano Bonaccini è intervenuto per una informativa sulle misure di contenimento del virus, di trattamento dei pazienti e di riorganizzazione sanitaria oltre che in merito alle conseguenze socio-economiche della pandemia

QUI potete leggere la notizia e trovare il testo dell’informativa.

In qualità di capogruppo Pd, ho potuto prendere la parola ed esprimere apprezzamento per la grande costruttività del dibattito, che denotava una forte volontà di fare squadra per superare questo drammatico momento. 

Comportamenti, sacrifici e responsabilità di ciascuno sono fondamentali nell’affrontare la diffusione del virus, ma servirebbero a poco senza il lavoro straordinario di medici, sanitari e di tutti gli operatori che lavorano incessantemente da settimane tutelando la nostra salute e ne stanno pagando un prezzo altissimo. Oggi sappiamo che non siamo completamente artefici del nostro destino, prima di questa emergenza e in Emilia-Romagna dopo il sisma del 2012, non ne eravamo affatto consapevoli.

Siamo di fronte a una situazione globale inedita, le decisioni prese dai Presidenti di Regione non sono certo legate a sensibilità politiche ma esclusivamente ai problemi delle loro comunità e penso che stiamo facendo tutti uno sforzo enorme con grande senso di responsabilità. Se siano state decisioni giuste o sbagliate, è presto per dirlo. In futuro avremo gli strumenti e le conoscenze per farlo, oggi posso solo rilevare che di fronte a questo dramma il tema sostanziale è che tipo di sanità vogliamo. Il sistema sanitario emiliano-romagnolo sta reggendo, certo anche grazie all’abnegazione dei suoi operatori ma è altrettanto chiaro che la governance della sanità in mano pubblica è l’unica garanzia per la tutela dei più deboli. Pur riconoscendo ampio spazio al privato che sta dando una mano importante in questa fase. 

Se il primo e comune obiettivo è la tutela della salute, come fu per il terremoto, viene poi la messa in sicurezza dell’economia: deve essere chiaro che in questa emergenza nessuno deve perdere il posto di lavoro e nessuna azienda deve chiudere. La Regione Emilia-Romagna ha attivato molti strumenti integrando e completando quelli del Governo con il decreto Cura Italia, dimostrandosi attiva e lungimirante anche su questo fronte, sia favorendo l’accesso al credito per piccole imprese e artigiani, sia tramite l’accordo sulla cassa integrazione in deroga.

Nessuno, Bonaccini in primis, sta dicendo che non ci sia altro spazio di azione, anzi, a partire da Governo nazionale e Unione Europea serve più incisività perché sono molti gli aspetti da migliorare come lo snellimento burocrazia e serve certamente un’accelerazione sui dispositivi di protezione individuale per i professionisti a rischio e sui tamponi nelle strutture sanitarie e socio-sanitari.

Ma a partire dall’Emilia-Romagna eravamo già stati lungimiranti negli anni passati sul piano della ricerca, formazione, big data e infrastrutturazione digitale. Da questa pandemia usciremo cambiati certo, ma consapevoli di essere in grado di affrontare anche il post-emergenza.