Carife: la mia intervista a La Nuova Ferrara

intervista nuova fePubblico di seguito l’intervista che ho rilasciato a Stefano Ciervo e pubblicata da La Nuova Ferrara (10/01/2016) sulla vicenda Carife. Nell’intervista si fa riferimento all’intervento di Alberto Minarelli, Presidente di Cna Ferrara, che potete trovare a questo link.


«Carife non è MPS. Colpe economiche» – Zappaterra (PD) a Minarelli (Cna): ridicolo accusare i politici. Le nostre categorie nella Cassa non hanno funzionato bene”
Solo adesso, con Riccardo Maiarelli alla presidenza della Fondazione, c’è un rapporto tra istituzioni, politica e il mondo economico che controlla(va) Carife. Prima no. È questa la vera differenza tra Mps e la cassa ferrarese, rimarca con forza Marcella Zappaterra (Pd), in risposta alle accuse alla politica di Alberto Minarelli (Cna).
I silenzi sul caso Carife non riguardano lei, che fustigò il mondo economico già nel 2013.
«Probabilmente sono una delle poche che in questi mesi non è intervenuta pubblicamente sul tema. Non l’ho fatto perché a differenza di tanti che se ne sono occupati di recente per la prima volta (in alcuni casi per speculazione politica, in altri per rimediare ai silenzi di questi anni, probabilmente dettati dal timore d’inimicarsi i poteri forti, quando erano forti davvero), io l’analisi sulla banca e la sua governance la feci nel giugno del 2013 guardando negli occhi tutto il mondo economico ferrarese all’assemblea di Unindustria, quando la discussione non era del tutto aperta ma i problemi erano già evidenti».
Da allora la situazione è precipitata, ma il dibattito sembra fermo allo scaricabarile tra politica ed economia sulle colpe del naufragio.
«Da allora sono cambiate le persone in alcuni ruoli importanti, sono cambiati gli interlocutori, si è fatto più stretto il gioco di squadra tra le istituzioni e la Fondazione per individuare percorsi e forme di tutela per chi è stato truffato: su questo c’è l’impegno del governo e le risorse della Regione per la tutela legale. Con l’articolo della Nuova che ha ricapitolato, nomi, ruoli e appartenenze credevo però si potesse anche ritenere definitivamente chiuso il capitolo delle responsabilità politiche passate (di quelle giudiziarie se ne occupa la magistratura) per guardare avanti. In risposta all’appello della Nuova eventualmente mi sarei aspettata di leggere qualche riga di autocritica (capisco che le scuse sarebbero una pretesa eccessiva). Invece dopo mesi di dibattito, dopo il dramma di molte famiglie che hanno perso i risparmi, dopo la ricostruzione dell’organigramma della governance, cosa leggo?».
Quanto ha scritto Minarelli. Cosa ci ha letto?
«Che anche nel caso di Carife è tutta colpa della politica brutta e cattiva che vuole delegittimare le brave associazioni di categoria perché non sono più “subordinate al potere politico”. Sono certa che nessuno tra gli intervenuti prima di me abbia voluto delegittimare il ruolo delle associazioni in generale, ma semplicemente ribadire che non si può dare la colpa a chi ha fatto l’ultimo miglio in questa vicenda».
Ci sta il paragone con il caso Mps?
«Nel caso di Mps si può dare la responsabilità alla politica visto che gli enti locali, Comune in primis erano azionisti; nel caso di Carife risulta quasi ridicolo essendo governata dal mondo economico. È poi noto e anche condivisibile che le associazioni di categoria siano nella governance di molte banche. È allo stesso modo innegabile che per altri territori e altre banche il modello abbia funzionato bene mentre per Carife purtroppo non è così e la colpa non può essere di chi era fuori dagli organi. Poi è chiaro che nella governance e nel Cda non tutte le associazioni hanno avuto lo stesso peso e le stesse responsabilità nelle scelte, ma forse per convenienza o altri motivi hanno ritenuto opportuno di starci e non dire niente».
A questo punto un passo avanti si può fare?
«In questi giorni come azionista che ha perso il suo investimento e attuale correntista ho ricevuto una lettera dalla Nuova Carife che in un passaggio afferma che “la soluzione adottata dal governo ci assicura risanamento e continuità”. Non sono così ingenua da pensar e che sarà facile, ma mi aspetto che per questa prospettiva tutti si impegnino a partire da chi ha avuto responsabilità più o meno importanti nella gestione della banca».