Assunzioni OSS nelle aziende pubbliche: risolvere l’anomalia

Le proposte del Partito Democratico in vista delle elezioni regionali  
del prossimo 26 gennaio, mettono al centro il tema del lavoro e la  
buona occupazione
. A riguardo, nei giorni scorsi, ho incontrato una  
delegazione di Operatori Socio Sanitari (OSS)
che mi ha sottoposto  
un’istanza che intendo portare all’attenzione della Regione  
Emilia-Romagna.

Nell’autunno del 2018 si sono svolti i concorsi per le figure di OSS  
di Area vasta relativamente a sei Aziende Sanitarie. Tra queste,  
l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e l’Azienda sanitaria Locale di  
Ferrara, oltre all’Azienda Sanitaria di Bologna e quella di Imola, e  
alle due Aziende Ospedaliere di Bologna.

Nelle aziende sanitarie ferraresi, da allora, si è proceduto ad  
assunzioni con contratto a tempo indeterminato solo per 40 unità  
risultate idonee in una graduatoria che complessivamente ne conta 426. Allo stesso tempo, sono state oltre 250 le assunzioni a tempo  
determinato che esulano dal rispetto di quella graduatoria.
Si tratta  
spesso di personale che rinuncia al posto preferendo contratti a tempo  
indeterminato presso privati e che pertanto va sostituito.

In sintesi, si tratta di un problema di costi per la sanità pubblica  
ma anche di riconoscimento delle competenze dimostrate da chi ha  
superato il concorso
. Penso che la Regione Emilia-Romagna, alla quale  
fanno capo le aziende pubbliche locali, debba farsi carico di questa  
istanza e mi impegno sin da ora, nel caso in cui sia confermata nel  
ruolo di Consigliera regionale, a provvedere perché l’anomalia  
ferrarese sia corretta.