Approvata la nuova legge per la costa dell’Emilia-Romagna

Coniugare la necessità di rinnovamento del comparto turistico balneare al miglioramento del contesto urbanistico e paesaggistico: la nuova legge regionale dedicata alla costa si fonda su questo equilibrio.

Essere stata relatrice di maggioranza di questo progetto di legge ormai convertitosi in legge a tutti gli effetti è stato un onore. È una legge tanto breve, visto che consta di appena quattro articoli, quanto attesa. È infatti il completamento del lavoro che in questi anni istituzioni e operatori economici locali hanno portato avanti per il rilancio del settore turistico balneare e costiero.

Cito tre passaggi che considero fondamentali:

  • nell’ultimo quinquennio abbiamo registrato l’istituzione del Distretto turistico balneare della costa emiliano romagnola
  • il riordino della normativa di settore con l’istituzione delle destinazioni turistiche
  • la nuova legge urbanistica che punta alla rigenerazione e riqualificazione dell’esistente

Il turismo è un settore in forte crescita in Emilia-Romagna e miriamo a renderlo ancor più competitivo. Dopo anni di crisi aumentano arrivi e presenze in tutto il territorio, ma è la riviera a fare la parte del leone. Questa legge ci consente di cambiare prospettiva e di fare un salto di qualità considerando la costa come un vero e proprio distretto industriale.

È previsto  anche lo stanziamento di risorse specifiche: 20 milioni di euro da assegnare ai 14 comuni tra Goro e Cattolica tramite un bando triennale che sarà pubblicato prima dell’estate. Aggiungo che di questi, 6 milioni di euro saranno già iscritti al bilancio che approveremo domani in Assemblea Legislativa.

Con le somme previste si punta a realizzare progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana finalizzati a migliorare la qualità architettonica e ambientale dello spazio urbano, alla rimozione di eventuali elementi di degrado, al miglioramento dei servizi turistici, all’accessibilità e fruibilità di persone con disabilità, alla riduzione degli impatti ambientali, alla promozione della mobilità sostenibile, allo sviluppo della vocazione turistica del distretto costiero.

A PROPOSITO DI BOLKENSTEIN E CONCESSIONI

L’accordo raggiunto in Senato sulla scelta di congelare gli effetti della direttiva europea conosciuta come Bolkestein per altri 15 anni penso vada letto con la medesima lente: sostenere il turismo balneare riconoscendo gli investimenti dei privati che hanno in concessione spazi demaniali.

Chiediamo però di fare di più al Parlamento e al Governo. Dal nostro punto di vista, infatti, sarebbe opportuno dedicare al tema una legge nazionale ad hoc, affrontando ogni aspetto di questa delicata e complessa questione non limitandosi a fronteggiare esclusivamente l’emergenza ed evitando il rischio di incorrere in sanzioni da parte dell’Unione Europea.

In questo senso credo sia lodevole la messa a gara da parte della Giunta regionale di 25 milioni di euro per sostenere gli investimenti degli operatori balneari nell’ambito del prossimo bando per le imprese della filiera turistica.