Farmaci plasmaderivati: accordo Emilia-Romagna (capofila), Calabria, Puglia e Sicilia

plasmaderivatiSiglato l’accordo tra le Regioni Emilia-Romagna (capofila), Calabria, Puglia e Sicilia per indire una gara aggregata per individuare il soggetto che si occuperà, nelle strutture trasfusionali delle quattro regioni, del servizio di ritiro, trasferimento nello stabilimento di lavorazione, trasformazione del plasma prodotto dalle strutture trasfusionali e produzione, stoccaggio e consegna di farmaci plasmaderivati.
L’Emilia-Romagna è regione capofila grazie alla nostra riconosciuta esperienza in campo di organizzazione sanitaria, di concentrazione delle attività trasfusionale, di rapporto integrato con le associazioni di donatori. La gara sarà gestita dall’Agenzia regionale Intercent-ER.
Il plasma è la componente liquida del sangue; costituisce la materia prima per la produzione, attraverso processi di separazione e frazionamento industriale, di medicinali plasmaderivati, alcuni dei quali rappresentano veri e propri farmaci salva-vita. Si tratta di medicinali indicati per il trattamento di patologie rare come l’emofilia di tipo A e di tipo B, di altre malattie emorragiche, delle immunodeficienze primarie e di patologie respiratorie ereditarie. Possono inoltre prevenire problemi legati al fattore Rh nei neonati, accelerare la cicatrizzazione dopo interventi chirurgici e medicare i pazienti ustionati, accelerandone la guarigione. Infine le proteine estratte dal plasma sono in grado di sostituire quei componenti mancanti del sangue in persone con carenze congenite.
Le Regioni, singolarmente o in forme associate, conferiscono il plasma raccolto dai Servizi Trasfusionali del proprio territorio all’azienda autorizzata alla trasformazione industriale del plasma per la produzione di medicinali plasmaderivati. Il contratto con le aziende, che operano come fornitori di servizio, è considerato una modalità di “lavorazione per conto terzi” e si configura come convenzione per la produzione di tali medicinali.
L’accordo siglato tra Emilia-Romagna, Calabria, Puglia e Sicilia va nella direzione di migliorare il processo di lavorazione di farmaci derivati dal plasma dei donatori, valorizzare al meglio la donazione del plasma e raggiungere maggiori livelli di autosufficienza regionale e nazionale dei farmaci. Da un lato si vuole ottimizzare il processo di lavorazione per consentire la massima resa dal plasma. Dall’altro è importante valorizzare l’atto della donazione che, come è noto, in Italia è volontaria, periodica, anonima e gratuita.