Ricostruzione post sisma, un protocollo d'intesa per la legalità

La Giunta regionale ha deliberato l’approvazione di un Protocollo d’Intesa che favorisca la collaborazione tra la Regione e le Prefetture del territorio, per prevenire e reprimere i tentativi di infiltrazione mafiosa nei processi di ricostruzione successivi al terremoto del 2012

 
Il settore degli appalti e delle concessioni di lavori pubblici è purtroppo soggetto all’eventualità di infiltrazioni di organizzazioni criminali. Il Protocollo d’Intesa approvato dalla Giunta regionale, che coinvolgerà le Prefetture e il Commissario delegato per la ricostruzione punta a prevenire e reprimere ogni episodio di infiltrazione di natura mafiosa nel settore degli appalti e delle forniture nell’attività urbanistica ed edilizia pubblica e privata.
Dopo gli episodi sismici del maggio 2012, l’Emilia-Romagna ha saputo ricostruire, dotandosi, per iniziativa del Presidente della Regione, di dispositivi di controllo antimafia che inasprivano le già esistenti normative nazionali.
Il Protocollo recentemente approvato mette a sistema quanto già predisposto dalle disposizioni nazionali, dalla legislazione in materia di appalti pubblici, coinvolgendo i soggetti sottoscrittori in un’attività costante di coordinamento, monitoraggio, controllo.
Nello specifico il Protocollo prevede la redazione di un elenco aggiornato delle imprese aggiudicatarie di contratti di appalto, delle imprese sub appaltatrici e delle imprese esecutrici. Le Prefetture si impegnano a monitorare gli accessi ai cantieri, la Regione e il Commissario delegato per la ricostruzione garantiranno la tracciabilità dei flussi finanziari.
Il Protocollo si inserisce in un processo virtuoso di ricostruzione, dal Governo sono stati stanziati altri 350 milioni di euro per completare la ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate. Lo stanziamento va ad aggiungersi agli 1,1 miliardi già disponibili che hanno contribuito a finanziare già 1400 interventi.