Pronto Soccorso: il piano della Regione per abbattere il sovraffollamento

Piani operativi per far fronte al sovraffollamento e individuazione di specifiche strategie organizzative che coinvolgano l’intera struttura ospedaliera. Nuove Linee di indirizzo dalla Regione alle Aziende sanitarie per la gestione del sovraffollamento nelle strutture di Pronto Soccorso dell’Emilia-Romagna.

Il sovraffollamento dei Pronto Soccorso: le cause

Di fatto, il sovraffollamento dei Pronto Soccorso dipende da aumenti transitori nel numero di accessi ma anche dal tempo di permanenza all’interno dell’area, e dal tempo necessario per ricoverare i pazienti che ne hanno bisogno.

Tra i fattori che possono determinare un aumento degli accessi, il principale è legato all’epidemiologia stagionale: ad esempio, epidemie influenzali e ondate di calore. Una volta fatta l’accettazione, il fattore che incide maggiormente sui tempi di permanenza è quello delle consulenze, per cui è necessario facilitare le consulenze specialistiche e gli accertamenti diagnostici strumentali, in particolare quelli radiologici di livello più avanzato, come le Tac.

Tra i fattori di “uscita” pesa maggiormente la velocità con cui i pazienti vengono accolti nei reparti per acuti all’interno dell’ospedale per il ricovero. Il problema del sovraffollamento del Pronto Soccorso va quindi affrontato con soluzioni di natura organizzativa che necessariamente devono coinvolgere l’intero ospedale – reparti di degenza, servizi diagnostici, trasporti, e così via – e non solo il Pronto Soccorso, bilanciando l’utilizzo di risorse di personale aggiuntivo in funzione del variare delle condizioni e delle criticità.

Accessi e ricoveri al Pronto Soccorso: la situazione in regione

I servizi di Pronto Soccorso rappresentano il principale punto di riferimento della popolazione per i bisogni di salute urgenti. I dati dicono che, ogni anno, oltre un terzo della popolazione italiana accede al Pronto Soccorso di riferimento per un presunto o reale bisogno di salute urgente. In Italia si registrano dunque 24 milioni di accessi all’anno, con un tasso di ricovero del 15% circa.
I numeri dell’Emilia-Romagna sono in linea con quelli nazionali: negli ultimi anni appaiono sostanzialmente stazionari gli accessi (1.861.000 nel 2014, 1.857.137 nel 2015 e 1.875.560 nel 2016) e i ricoveri (circa il 13% negli stessi anni).