Ospedali e parcheggi a pagamento. La mia opinione su Cona

foto cona
Ospedali e parcheggi a pagamento, basta dare uno sguardo al panorama regionale per constatare che il quadro è molto diversificato. Fermo restando che la Regione non può intervenire per regolamentare una questione articolata in modo molto diverso nei vari territori e di competenza di diversi soggetti (privati con contratti, comuni, aziende sanitarie, società pubbliche che gestiscono i parcheggi, ecc…) perché sarebbe impossibile individuare una soluzione che possa andare bene sia per ospedali in centro città senza parcheggi propri che per ospedali come Valle Oppio o Cona, sono assolutamente convinta del fatto che il pagamento non debba rappresentare come un’ulteriore tassazione per il cittadino, ma debba una regolamentazione per un miglior utilizzo degli spazi.
Da quando ricopro ruoli istituzionali mi sono abituata a ragionare sull’Ospedale di Cona per cercare soluzioni nuove a problemi che vengono da lontano piuttosto che a limitarmi all’analisi degli errori del passato, è con lo stesso spirito che esprimo la mia opinione sul tema del pagamento dei parcheggi senza aver alcuna difficoltà a dire che il contratto con Pro.Geste fu un grosso errore che adesso va affrontato con buon senso.
Non bisogna farne una questione ideologica, la sosta è a pagamento in tutti gli ospedali situati nei centri urbani ed è giusto che sia così perché diversamente sappiamo che non ci sarebbe adeguata rotazione delle auto, qualcuno le lascerebbe ferme per giorni rendendo più difficile l’accesso all’ospedale, ma certo quasi dovunque vengono applicate tariffe che tengono conto dell’utenza.
Per Cona questo problema non esiste e non si può fingere il contrario, così come non si può pensare che tutti possano utilizzare i mezzi pubblici (efficienti o meno che siano) per recarsi in ospedale. Ricordo che parliamo di un ospedale di livello regionale al servizio dei cittadini di tutto il territorio provinciale. Per Cona il problema è il contratto con Pro.Geste e va trovata una soluzione per non scaricarlo sul cittadino e nemmeno sulla spesa sanitaria (per capirci, non ritengo si debbano distrarre risorse destinate alla sanità per onorare il contratto sui parcheggi).
Va garantita una regolamentazione che favorisca l’accesso alle categorie deboli: disabili, anziani, persone affette da patologie croniche che devono recarsi all’ospedale spesso per curarsi o assistere propri famigliari. Già ora ci sono posti riservati per alcune patologie, ma temo siano pochi rispetto alle esigenze e per questo in alcune fasce orarie si constata la “sosta selvaggia”.
A mio avviso andrebbero delimitati i parcheggi per il personale, che ovviamente devono essere gratuiti, mentre gli altri parcheggi per l’accesso a visite, esami, assistenza, visite ai malati ecc., dovrebbero essere gratuiti per almeno 2-3 ore;
oltre le 2-3 ore far pagare una cifra simbolica per le ore in più che si fanno anche per scoraggiare a parcheggiare nelle aree riservate ad altri
dalle 8 di sera alle 7 del mattino darei per scontata la gratuità;
e non si parli di multe perché sarebbe ingiustificabile che un paziente che va a fare una visita o un esame e per qualche motivo viene ricoverato alcuni giorni e dopo la dimissione si trova la multa.
Ovviamente non sono un esperto del tema e non ho nemmeno fatto i conti, probabilmente con questa mia ipotesi non si realizzerebbero gli introiti preventivati, ma altri scenari farei fatica a condividerli. Sono disponibile ad accettare scelte utili ad una regolamentazione per evitare abusi e raccogliere quei due soldi che servono per avere aree attrezzate evitando che vicino al Pronto Soccorso quando piove le auto rischino di impantanarsi nel fango per capirci.
Se mancheranno delle entrate se ne farà carico il bilancio aziendale contrattando poi i piani di rientro.