Nutrie: le specificità del territorio ferrarese

Insieme a Paolo Calvano ho presentato un’interrogazione a risposta urgente sul tema del contenimento delle nutrie nel territorio Ferrarese. Può sembrare un argomento marginale, ma come ben sanno gli agricoltori e gli amministratori della nostra provincia, le nutrie provocano danni alle colture e pericoli per la tenuta idraulica dei nostri argini e la manutenzione dei manufatti idrovori.

Il Piano regionale per il controllo della nutria in provincia di Ferrara non sta dando i risultati sperati, per questo abbiamo interrogato con urgenza la Giunta, sollecitandola a farsi carico del problema. Nel nostro territorio, statisticamente e storicamente, si verifica circa il 50% dei danni da nutria di tutta l’Emilia-Romagna: circa 110mila euro l’anno a fronte del dato regionale complessivo di 220mila.
Il Piano pluriennale regionale, tuttavia, non riconosce per il territorio ferrarese alcuna specificità.
L’insostenibilità della situazione è sottolineata con forza anche dalle amministrazioni comunali, dalla provincia, dal consorzio di bonifica Pianura di Ferrara e dalle associazioni degli agricoltori ferraresi.
Nel Ferrarese il contenimento delle nutrie è affidato al lavoro dei volontari Coadiutori che, nel loro tempo libero e gratuitamente, dovrebbero far fronte ai costi chilometrici per un territorio estremamente vasto, al costo delle cartucce, alle spese assicurative, senza contare l’ansia di diventare molto spesso essi stessi bersaglio delle attenzioni degli animalisti.
In Provincia di Ferrara enti locali, consorzio di bonifica, A.I.P.O., l’Ente di gestione per i parchi e le biodiversità del Delta del Po, le associazioni agricole e venatorie stanno definendo una serie di azioni per la pianificazione sinergica degli interventi per il controllo della nutria. Il tema era rimasto in sospeso con la riforma incompleta di riordino istituzionale.
A nostro avviso sarebbe opportuna una partecipazione regionale diretta di carattere sia normativo che finanziario a sostegno di tale coordinamento anche come contributo tangibile per l’attuazione del piano, a dimostrazione della sensibilità della nostra Regione nei confronti delle specificità territoriali e in considerazione della gravità della situazione.
Nella sua risposta in aula, l’Assessora Simona Caselli ha riconosciuto le specificità del nostro territorio e precisato che, proprio a partire da Ferrara in considerazione del forte rischio idraulico, la Regione, per il tramite dell’Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la protezione civile, è impegnata a far partire e finanziare specifici programmi di intervento che dovranno essere definiti in accordo tra Agenzia, provincia e consorzi di bonifica.