Legge urbanistica: due seminari a Ferrara e Portomaggiore

In Emilia-Romagna ci siamo dati l’obiettivo del consumo di suolo a saldo zero e vogliamo puntare alla rigenerazione e alla riqualificazione degli edifici esistenti: per farlo è necessario che la Regione e i professionisti abbiano un confronto costante e approfondito. Solo così, le regole e la loro concreta applicazione possono dare i risultati sperati.
Per questo abbiamo pensato che fosse opportuno organizzare due seminari di approfondimento sulla nuova legge urbanistica regionale, di cui presto inizierà l’iter in Assemblea Legislativa. Insieme all’Assessore regionale Raffaele Donini, che da mesi sta guidando un percorso di partecipazione e condivisione con operatori e amministratori locali, affronteremo gli aspetti tecnici e le prospettive future della nuova disciplina.
Entrambi gli incontri si svolgeranno martedì 18 aprile e consentiranno il riconoscimento di 2 CFP per gli architetti e 1 CFP per i geometri. Sono organizzati con la collaborazione del Collegio Provinciale geometri e Geometri Laureati, della Fondazione degli Architetti, dell’Ordine provinciale Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori e dell’Ordine degli Ingegneri di Ferrara.
Il primo sarà alle ore 15.00 a Portomaggiore, nella Sala Consiliare del Municipio (piazza Umberto I, 5). Interverrà l’architetto urbanista della Regione Emilia-Romagna Filippo Boschi. Il secondo appuntamento sarà alle ore 17.30 a Ferrara, nella Sala della Musica (Via Boccaleone, 19). Parteciperanno due funzionari della Regione Emilia-Romagna: il responsabile del Servizio giuridico del territorio, disciplina dell’edilizia, sicurezza e legalità Giovanni Santangelo, e il responsabile del Servizio pianificazione territoriale e urbanistica, dei trasporti e del paesaggio Roberto Gabrielli.
Ci teniamo molto al coinvolgimento di tutti i soggetti interessati: funzionari e amministratori locali, professionisti, associazioni di categoria e ambientaliste. Questa legge segnerà un cambio di paradigma col quale impostare un nuovo modello di sviluppo che preveda un uso del territorio intelligente e sostenibile.